Blitz Dda Pagani/Angri, 4 scarcerazioni: minorenne in comunità, fratello libero. Ai domiciliari altri due indagati
Quattro scarcerazioni in seguito agli interrogatori di garanzia dopo il blitz dell’Antimafia che una decina di giorni fa che ha decapitato il clan Fezza/De Vivo di Pagani. Due fratelli di Angri, di cui uno minorenne, hanno lasciato i rispettivi penitenziari dove erano detenuti. il giovanissimo era accusato di essere uno dei partecipi attivi del gruppo criminale operante nell’agro nocerino, a soli 15 anni risultava essere un soggetto integrato nel sistema smantellato dal gip di Salerno Pietro Indinnimeo con ‘l’ordinanza che ha portato all’arresto di oltre 80 indagati. A seguito dell’interrogatorio di garanzia tenutosi dinanzi al giudice per il Tribunale dei minorenni di Salerno, il ragazzo difeso dall’avvocato Giovanni Vitale, ha lasciato il carcere di Airola dove era ristretto per essere trasferito in una comunità non detentiva dove potrà intraprendere sin da subito un percorso di riabilitazione. Anche il fratello del minore, 19 anni, ristretto presso la Casa Circondariale di Salerno, é stato rimesso in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia. L’indagato difeso dagli avvocati Giovanni Vitale e Giovanni Pentangelo ha da subito dimostrato la sua completa estraneità ai fatti contestati.
Soddisfazione da parte del difensore Giovanni Vitale: ” il minore aveva da poco compiuto 15 anni , siamo ai limiti della soglia per l’imputabilità e sono certo che egli non abbia avuto una piena consapevolezza delle azioni poste in essere, questa é solo una prima tappa di un percorso di crescita che si spera lo aiuti a superare la complessa vicenda”. Lasciano il carcere per i domiciliari Giovanni Auriemma, 38 anni di Pagani e Antonio Ferraioli 48enne di Angri, entrambi difesi da Giovanni Pentangelo. Richiesta per entrambi accolta dal gip Indinnimeo. L’inchiesta ha origini dal filone madre (del dicembre 2022) quando la cosca anzichè essere decapitata si era rinforzata- soprattutto con la latitanza di Vincenzo Confessore.





